domenica 30 maggio 2021

LUNEDÌ MATTINA I FUNERALI DI ZERLINO MARCHI. AL MERCATO ITTICO E TRA I PESCHERECCI BANDIERE A MEZZ'ASTA

Avranno luogo domani mattina, lunedì 31 maggio dalle ore 10 nella chiesa di San Martino a Sottomarina, i funerali di Zerlino Boscolo Marchi, il 95enne presidente del comitato ANPI di Chioggia, ultimo partigiano rimasto ancora in vita in città. In questi giorni la commozione ha coinvolto anche l'ambiente marittimo: domani il mercato ittico all'ingrosso manterrà a mezz'asta le bandiere collocate nel piazzale esterno, in segno di rispetto.
L'iniziativa è stata voluta dal direttore Emanuele Mazzaro, quale «tributo alla persona scomparsa e alle sue vicissitudini, ma anche verso tutti coloro che hanno combattuto eroicamente per la libertà e la democrazia». La memoria storica, aggiunge Mazzaro, «è un patrimonio da salvaguardare e da tramandare».
Anche molti pescherecci hanno ammainato la propria bandiera: Zerlino Marchi infatti era conosciuto anche nel settore, pur avendo lavorato in altri ambiti come la cura del parco pubblico di Sottomarina e un negozio artigiano di cornici. L'ultimo partigiano è morto per i postumi del Covid, che lo aveva colpito ad aprile e costretto al ricovero nell'ospedale di Dolo, dal quale comunque era uscito negativizzato.

giovedì 27 maggio 2021

ADDIO ZERLINO BOSCOLO MARCHI, L' ULTIMO PARTIGIANO DI SOTTOMARINA È SCOMPARSO A 95 ANNI PER I POSTUMI DEL COVID

È scomparso la scorsa notte, all'età di 95 anni, Zerlino Boscolo Marchi, presidente del comitato ANPI di Chioggia e ultimo attivista della Resistenza di Sottomarina ancora in vita. L'anziano, che abitava in una calle nei pressi di piazza Todaro, era stato colpito dal Covid ad aprile: una volta rientrato dall'ospedale di Dolo, si era reso necessario -nei giorni scorsi- il suo ricovero in una casa di riposo a Rosolina, dove stava curando i postumi del virus, che evidentemente non hanno lasciato scampo.

Militante socialista, Zerlino Marchi era figlio di un bracciante in forza al mercato orticolo di Sottomarina, allora in campo Cannoni. A rischio di cattura da parte delle milizie naziste di occupazione, con la prospettiva della deportazione ai lavori forzati, Zerlino riparò nelle campagne di Ca' Lino dove rimase nascosto quasi fino alla fine della guerra, uscendone dopo aver contratto la malaria. Nel dopoguerra, superati alcuni problemi di salute ai polmoni, fu custode al parco pubblico di viale Umbria e artigiano nel ramo cornici.
La sua vicenda personale e la sua militanza sono state raccontate nel documentario "L'ultimo partigiano": durante la presentazione dell'iniziativa, il 25 aprile 2019 nella gremitissima aula magna di palazzo Grassi, Zerlino Marchi chiese al Comune di intitolare un toponimo del territorio alle partigiane e ai partigiani antifascisti, evenienza approvata all'unanimità dal consiglio comunale. Un grande peccato, per l'ANPI, che la prossima intitolazione avverrà senza l'artefice della richiesta, le cui esequie saranno celebrate lunedì 31 maggio alle ore 10 nella chiesa di San Martino a Sottomarina.
Il sindaco Alessandro Ferro lo ricorda quale testimone della guerra di Liberazione, nonché fondatore del comitato: «Zerlino era sempre impegnato a trasmettere con entusiasmo, a cuore aperto, ai più giovani i valori della libertà e a far conoscere l’orrore del nazifascismo. Mi rammarica il fatto che il suo desiderio di intitolare un toponimo del territorio alle partigiane ed ai partigiani antifascisti non sia ancora realtà, ma l'iter con gli uffici è già iniziato e l'impegno è di realizzarlo quanto prima».
Esprimono il proprio cordoglio anche i consiglieri regionali Jonatan Montanariello e Francesca Zottis: «Dobbiamo mantenere vivo il suo impegno, raccontato nel documentario "L’ultimo partigiano". così come la lezione di tutti quelli che hanno combattuto, sacrificando anche la propria vita, per restituirci libertà e dignità. Senza mai dare niente per scontato. Ci auguriamo, come aveva chiesto anche di recente, che il Comune realizzi finalmente il monumento alla memoria di chi ha lottato per la Liberazione dell’Italia, dopo una mozione approvata ormai due anni fa».

sabato 15 maggio 2021

ADDIO SERGIO ALBANESE, IL MAGO DELLE DUE RUOTE SE NE VA A 88 ANNI

La città che viaggia su due ruote piange la scomparsa di Sergio Albanese, 88 anni, per quasi tutta la sua vita la persona cui affidare le proprie speranze di tornare a muoversi velocemente e senza problemi, in bicicletta o motorino. Sergio aveva iniziato a lavorare a 11 anni, nell'officina del padre Luigi: celebre la vetrina tra corso del Popolo e calle Cipolla, dove aveva avviato anche i figli Gianni e Maurizio, che ne hanno rilevato le redini spostando l'impresa lungo il canale Perotolo.
Da tre anni e mezzo Sergio Albanese continuava a frequentare copertoni, cacciaviti e marmitte, ma solo saltuariamente: eppure restava una presenza imprescindibile, anche solo per scambiare due parole, ma sempre con l'occhio vigile rivolto all'azienda che ha consolidato e fatto diventare "patrimonio" collettivo, nella scelta come nell'emergenza. Chioggia Azzurra si unisce al dolore dei familiari, la signora Miranda, Gianni e Maurizio, i nipoti, e a quello di tutta la città. Le esequie avranno luogo martedì mattina nella Cattedrale di Santa Maria Assunta: ciao Sergio!