Giada Perini non c'è più. Aveva solo 12 anni quella che era stata definita "la bambina piuma", vittima di una terribile forma di tetraparesi spastica e dell'epilessia: per tutto questo tempo i genitori Fabrizio e Michela e il fratello Davide l'hanno accudita, ben sapendo che non c'era niente che si poteva fare per salvarla o migliorarne la condizione. La causa di Giada era stata presa a cuore negli anni anche dalla città, in primis dagli ultras dell'Union Clodia Sottomarina che organizzavano periodicamente partite di beneficienza il cui ricavato andava ad aiutare la famiglia. La solidarietà dei chioggiotti -e non solo- ha fruttato oltre 20mila euro, anche con altre iniziative (ad esempio a cura di genitori e scolaresche dei vari istituti cittadini) che andavano a integrare il contributo accompagnatorio annuale, non sufficiente. «Pochi mesi dopo la nascita - raccontava Michela Perini - la bambina ha iniziato ad avere delle gravi crisi. Non si sa con precisione cosa le sia accaduto, si pensa ad un virus: fatto sta che le sue condizioni sono andate via via peggiorando». La donna è rimasta praticamente 24 ore al giorno vicina alla bambina, che aveva bisogno di assistenza continua: «Da anni ormai uscivo di casa solo per le visite alla bambina e qualche rara volta lasciandola a mio marito, ma sempre per poco tempo perché non era facile da gestire. Inoltre tanti prodotti praticamente indispensabili per la bimba erano da banco e non venivano "passati"». Più volte anche Chioggia Azzurra aveva acceso i riflettori sulla vicenda, con l'invito a mettere a disposizione di un conto corrente per le donazioni, e oggi è più che mai vicina al dolore di Fabrizio, Michela e Davide Perini, che con grande dignità mai hanno spettacolarizzato la propria situazione.
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