Il vescovo Tessarollo lo ha detto, raramente negli ultimi tempi la Cattedrale è stata così gremita come per il funerale di Giuliano Soncin, l'attore e regista del Teatronovo, scomparso per un male incurabile nella notte fra domenica e lunedì. Centinaia e centinaia di persone, la Chioggia migliore, a unirsi nel ricordo di una persona che -sono sempre parole del vescovo- ha fatto tanti per tanti, e sempre con grande disponibilità. «Hai costruito una chiesa, una comunità, Giuliano», ha ripetuto dal palco monsignor Tessarollo, sapendo di interpretare il pensiero di chi c'era e di chi non ha potuto esserci: Soncin apparteneva alla sua città, le ha dato almeno tanto quanto ha ricevuto, se non più. E lo hanno fatto presente, nell'orazione, i colleghi del Teatronovo, i dipendenti del Park e del Discanto: una figura unica, speciale, cui ben si attagliano le parole di Giorgio Strehler declamate dalla sua compagnia. Al termine della cerimonia -è stato difficile perfino il deflusso della bara dai pressi dell'altare all'uscita- l'ultimo viaggio di Giuliano, per la cremazione.
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