Hanno avuto luogo questa mattina, all'esterno dell'obitorio dell'ospedale di Chioggia, le esequie civili di Carlo Salvagno, 67 anni, consulente del lavoro venuto a mancare mercoledì scorso dopo una breve malattia. Carlo fu protagonista della stagione dei movimenti politici, intellettuali e sociali negli anni Settanta in città: a stringersi attorno alla moglie e ai figli, al fratello Lino e alla sorella Dea, è stato infatti un nutrito gruppo di amiche e amici, con i quali Carlo ha condiviso nel tempo non solo le battaglie ideali, ma anche le passioni per la letteratura e la musica.
Ad alternarsi alla parola, coloro con i quali ha militato dapprima in Potere Operaio e poi nell'esperienza municipalista legata ai Verdi, all'inizio del nuovo secolo; ad ascoltare, anche alcune persone più giovani che l'hanno conosciuto e incontrato al centro sociale Lavoro Zero (poi a Chioggialab) o per un caffè sotto i portici. Prima della partenza della salma per il crematorio di Copparo, è stato espresso l'impegno di tanti a rievocare quei periodi così pieni di tensione morale attraverso una futura pubblicazione di documenti, immagini, tesi e ricordi.
La circostanza ha sollevato ancora una volta l'esigenza dell'istituzione, anche a Chioggia, di una sala del commiato per i funerali laici e per i credenti in altri culti religiosi. Negli scorsi anni una raccolta di firme aveva trovato interprete nel comitato ANPI, che più volte si è relazionato con la giunta comunale: una soluzione era stata individuata in uno stabile adiacente al cimitero di Borgo San Giovanni, ma il Comune e la Curia non sono ancora addivenuti ad un accordo in merito al suo adeguamento per le esigenze specifiche, disciplinate da una legge regionale.
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