Anche solo provare a iniziare a scrivere un articolo di questo genere, pur doveroso, è dilaniante. Lo scorso 15 febbraio Chioggia Azzurra aveva salutato commossa la scomparsa, in quindici giorni, di una coppia inossidabile come Sergio Dario e Giuliana (Bruna) Nordio, vinti dal Covid lui il 31 gennaio, lei appunto a metà del mese successivo, quando ormai si era negativizzata: un dolore enorme da sopportare per i figli Marco, Cristian, Alberto e Adalisa, oltre che per l'intero quartiere di Borgo San Giovanni dove i due erano noti e stimati, come tra i colleghi di Sergio, per una vita infermiere esemplare.
Quel giorno, tra i commenti alla pagina fb di Chioggia Azzurra, Adalisa scrisse: «La vita è un soffio di vento, vivetela come l'hanno vissuta i miei genitori: seminando amore». Non poteva sapere, nessuno poteva sapere, che cinquanta giorni dopo se ne sarebbe andata anche lei, all'ospedale di Chioggia, sconfitta questa volta da un altro male incurabile, differente: scoperto troppo tardi, tanto veloce nel manifestarsi quanto letale negli esiti.
In soli tre giorni dall'aggravamento della diagnosi infausta, Adalisa ha lasciato ieri -a 53 anni- il marito e il figlio, oltre a Marco, Cristian, Alberto già caricati di una pena insopportabile. Per una famiglia distrutta da tre lutti in soli 35 giorni ogni parola è rumorosa: anche chi non conosceva le persone scomparse si avvede del silenzio pietoso e sgomento da osservare. I suoi cari, e la comunità di Borgo San Giovanni, accompagneranno Adalisa martedì 6 aprile alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: Chioggia Azzurra, di cui Adalisa era fedele lettrice e attenta commentatrice, si unisce in toto nel piangere d'incredulità nei confronti del Destino così ingiusto.
Enrico Veronese
Ma perché la vita alle volte e così cattiva!! Nn può essere una cosa del genere non ci sono spiegazioni e nn ci sono parole ❤️
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